Maggio 17, 2024

IRAP 2023: cos’è, come si versa e chi non la deve più pagare

IRAP 2023

L’Irap è l’imposta regionale sulle attività produttive che rientra tra i tributi locali ed è disciplinata dal Decreto Legislativo 446/1997. Si tratta di un’imposta a cui sono tenute tutte le attività che producono o scambiano beni o prestazione di servizi, in maniera abituale.

Il quantum da pagare ai fini IRAP si stabilisce in sede di dichiarazione, il cui modello va presentato in via telematica entro le date prefissate. Queste possono variare a seconda dei soggetti interessati, ma generalmente sono quelle previste per l’invio della dichiarazione dei redditi: entro l’undicesimo mese successivo alla chiusura dell’esercizio.

In ciascun anno, il pagamento dell’imposta si divide tra acconto e saldo. In particolare, il versamento del saldo IRAP deve essere effettuato entro il 30 giugno e in questa data si paga anche la prima rata di acconto per l’anno successivo. La seconda rata di acconto si versa, invece, entro il 30 novembre, così come accade per le imposte sui redditi.

Il pagamento di giugno può anche essere differito di 30 giorni, a patto di riconoscere una maggiorazione pari allo 0,40% dell’importo a debito. Inoltre, il quantum da versare in giugno può anche essere rateizzato per un massimo di 6 rate, con versamenti mensili inferiori che ne agevolano il pagamento.

Anche il pagamento in acconto prevede alcune regole. Innanzi tutto va detto che l’importo dell’acconto è il 100% dell’imposta dell’anno in corso, pertanto se un contribuente dovrà pagare € 2000 per l’IRAP 2023, dovrà versare la stessa somma in acconto per l’anno successivo.

Inoltre, anche l’acconto IRAP può prevedere un unico versamento entro il 30 novembre se il debito è inferiore a 257,52 euro, oppure, come detto in apertura, in due rate: la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo) e la seconda pari al restante 60% entro il 30 novembre.

Come versare l’IRAP?

Va detto che non sempre il versamento è obbligatorio, esistono infatti delle esclusioni relative all’importo da pagare. Le persone fisiche che nel rigo IR21 hanno un importo inferiore a 51,65 euro sono infatti esentate, così come i soggetti IRES se al medesimo rigo hanno un importo inferiore a 20,66 euro.

Come la maggior parte delle imposte in Italia, il pagamento viene perfezionato utilizzando il modello F24, che deve essere compilato correttamente a seconda dell’oggetto del pagamento.

Inseriamo di seguito i principali codici tributo relativi all’IRAP, così, chi si è sempre chiesto a cosa si riferisce il codice tributo 3800 potrà finalmente trovare risposta:

  • Imposta regionale sulle attività produttive saldo – codice tributo 3800
  • IRAP acconto prima rata – codice tributo 3812
  • IRAP acconto seconda rata o acconto in unica soluzione – codice tributo 3813
  • Interessi pagamento dilazionato tributi regionali – codice tributo 3805

Si fa presente che tale elenco non include i codici tributo relativi alle sanzioni in caso di ritardato versamento, ai pagamenti mensili e all’utilizzo in compensazione dell’eventuale credito maturato. Così come i più specifici inerenti gli accerti con adesione, il contenzioso o la conciliazione giudiziale.

Novità IRAP 2023: i soggetti esonerati

Il 2022 ha portato una felice notizia per alcuni contribuenti che non dovranno più pagare l’IRAP.

La Legge di Bilancio 2023 ha infatti cancellato definitivamente l’Irap per i seguenti soggetti:

  • liberi professionisti;
  • ditte individuali;
  • lavoratori autonomi.

A questi si aggiungono i contribuenti che aderiscono al regime forfettario, che già erano esclusi dal pagamento dell’imposta regionale.

Ma se questa novità allarga la platea di chi non dovrà più pagare, chi sono i soggetti tenuti al versamento dell’IRAP?

Ecco di seguito l’elenco dei soggetti che sono obbligati al pagamento dell’imposta regionale sul valore aggiunto:

  • società di persone;
  • società di capitali;
  • studi professionali associati;
  • enti commerciali in generale;
  • enti del terzo settore.

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